lunedì 14 novembre 2011

Il Coordinamento ANPI scrive ai Consigli Comunali del Magentino

                                                            ASSOCIAZIONE  NAZIONALE  PARTIGIANI  D’ITALIA
Coordinamento del Magentino

(Magenta-Cuggiono-Corbetta-Arluno-Vittuone-Sedriano
-Bareggio-Cornaredo-Settimo Milanese)
_____________________________________________


Sig.Sindaco,
Sigg. Assessori,
Sigg. Consiglieri,
dei Comuni di
Magenta -Vittuone - Sedriano - Corbetta - Arluno- Bareggio - Cornaredo - Settimo Milanese
Bernate T.- Boffalora - Mesero - Ossona - Marcallo - Casorezzo - Robecco S/N

Il clima di crescente nazionalismo e le pericolose forme discriminatorie, che si registrano in Europa, come xenofobia, omofobia, razzismo, sessismo, intolleranza religiosa, non hanno risparmiato l’Italia, dove tali manifestazioni si traducono, con più intensa frequenza, in comportamenti palesi, ma anche in forme subdole e talvolta perfino inconsapevoli.

Assistiamo, infatti, un po’ ovunque, da Roma a Napoli, da Milano a Firenze, da Sassuolo a Venezia, a rigurgiti nostalgici di nazifascismo: irruzioni di esponenti di Forza Nuova durante manifestazioni democratiche; muri imbrattati da scritte che si richiamano a slogan fascisti e nazisti; croci celtiche sui monumenti ai caduti; manifesti con fasci littori e camicie nere; un progetto per dedicare una targa a Luisa Ferida; un convegno di tipo fascista, da cui sono emersi simboli e vessilli esecrabili, come quello della X Mas; infine, persino la ricostruzione dell´insegna che accoglieva gli ebrei ad Auschwitz.

Milano e la sua provincia non sono state, né sono immuni da codesti fenomeni. Il nostro territorio neppure.

Anche nei nostri Comuni si sono registrati veri e propri atti intimidatori, manifesti abusivi, attacchi teppistici, muri imbrattati da svastiche, croci celtiche e slogan neonazisti e infine, tentativi di accreditarsi come innocue associazioni.
A tale proposito, è sufficiente navigare in rete, per scoprire a quali personaggi, a quali ideologie e a quale cultura s’ispirano questi gruppi o pseudoassociazioni.

Troppo spesso l’insieme di tali vicende resta avvolto in una sorta d’indifferenza, che induce alla noncuranza.
 Difatti, non si fa più caso ai “messaggi” murali ove compaiono svastiche, oppure con troppa leggerezza si concedono spazi e “accreditamenti” a persone o gruppi di cui sopra, archiviando tali esteriorità come “ragazzate”di “bravi ragazzi” o considerandoli al massimo come “atti teppistici”.

Questa preoccupante situazione deve indurre non solo a serie riflessioni, ma anche a un rinnovato impegno da parte di tutti i cittadini che si riconoscono e operano nell’ambito delle Istituzioni.

L’ANPI ha come compito statutario la trasmissione della memoria e nel proprio agire propone, non il semplice ricordo, bensì una vera e propria strategia della memoria: volta ad approfondire la conoscenza circa le cose, i luoghi, le idee, i fatti, ma soprattutto per rendere vivo l’agire delle persone che furono coinvolte e protagoniste di quella stagione storica.
Memoria senza la quale si rischia di perdere i riferimenti dell’agire democratico. La grande storia, ma anche e soprattutto la piccola storia, quella delle nostre città e dei nostri cittadini, quella che contribuisce a fare riflettere, a costruire un sapere, ad acquisire la consapevolezza specifica di una coscienza civile.
Le nostre sezioni territoriali hanno sempre fatto e continueranno a sostenere la loro parte, non solo chiamando i democratici e gli antifascisti alla vigilanza, ma intensificando le proposte, le iniziative culturali e d’informazione sul nostro territorio.

L’ANPI, tuttavia, ritiene che il compito di contrastare quei fenomeni, che ledono la dignità democratica di una comunità, recando offesa alla Memoria e tentando di rendersi visibili e “legittimi”, attraverso l’indifferenza e la sottovalutazione, spetti innanzitutto a chi rappresenta tale Comunità.

L’assise di cui Voi fate parte, con l’incarico di Consiglieri e Amministratori, come singoli e parti politiche, è di per sé Democratica, poiché ha la sua genesi nella lotta alla dittatura fascista e all’occupazione nazista, quindi nella Resistenza e nella Lotta di Liberazione.
Voi stessi agite e deliberate in nome della Costituzione, che è frutto e sintesi di quella storia, antifascista per sua “costituzione”.

Se esiste un nesso tra il diffondersi di manifestazioni di stampo neofascista e l’indifferenza, chiediamo che questo sia spezzato.

Il Coordinamento A.N.P.I. del Magentino, in virtù di quanto espresso, invita gli amministratori locali a un maggior impegno, per contrastare ogni forma d’intolleranza, violenza e razzismo che si manifesti nel nostro territorio.
Chiede ai singoli Consiglieri e alle parti politiche di appartenenza di attivarsi, affinché, di fronte a questi fenomeni, si agisca con tempestività e con fermezza.


In particolare, ritiene indispensabile che luoghi pubblici, anche se affidati in gestione a privati, non siano utilizzati per ospitare iniziative organizzate da movimenti neofascisti, antisemiti, xenofobi e portatori di politiche discriminatorie e che si richiamino ai disvalori citati.


Coordinamento sezioni ANPI del Magentino



lunedì 7 novembre 2011

La Partigiana "Sandra" ci ha lasciato

La scomparsa di  Nori Brambilla Pesce  

L’Anpi Provinciale di Milano ricorda con commozione ed affetto la partigiana Nori Brambilla Pesce, la cui vita è stata interamente dedicata alla battaglia per gli ideali della libertà, per i valori dell’antifascismo, della Resistenza e allo sforzo per costruire una società più democratica, più libera e più giusta.
Nori proveniva da una famiglia di forti tradizioni antifasciste.
Fin da giovanissima  lavora come impiegata alla ditta Paronitti,
dove ha la possibilità di conoscere l’esistenza di uomini e donne che non si erano mai arresi al fascismo. 
Inizia così la sua maturazione antifascista che si consolida negli anni delle sofferenze cui è sottoposta la popolazione a seguito dell’entrata in guerra dell’Italia  e nel corso degli scioperi del marzo 1943.
Dopo l’8 settembre 1943 entra a far parte con sua madre, tramite Vera Ciceri, dei Gruppi di Difesa della Donna che ebbero un ruolo fondamentale nell’aiutare i soldati allo sbando. Successivamente Nori viene assegnata, come ufficiale
di collegamento, alla 3° Gap guidata da Giovanni Pesce.
Dal maggio 1944 al giorno della sua cattura avvenuta il 12 settembre 1944, partecipa a tutta l’attività della 3° Gap. La sua vita da gappista finisce appunto il 12 settembre 1944, quando a seguito di una spiata, è catturata in piazza Argentina da militi fascisti  in borghese, tradotta alla Casa del Balilla di Monza, dove viene picchiata e torturata su ordine del sergente delle SS Wernig, perché volevano che confessasse dove si trovasse Giovanni Pesce. Condotta nel carcere di Monza, vi trascorre un mese e mezzo, finché non viene trasferita brevemente a San Vittore e poi, a soli ventuno anni, nel campo di concentramento di Bolzano, dove resterà dal novembre 1944 all’aprile 1945.
Lì, nonostante i controlli serrati e le drammatiche condizioni di vita,  riesce a partecipare all’attività di una sezione del Comitato clandestino del CLN. Dopo la Liberazione, Nori Brambilla, torna a piedi, con altri compagni, attraverso la Val di Non, il passo della Mendola e quello del Tonale, a Milano, dove riabbraccerà̀ la famiglia e il “suo” comandante, Giovanni Pesce, medaglia d’oro della Resistenza. Nori e Giovanni si sposeranno il 14 luglio 1945.
Per decenni militante del PCI e poi di Rifondazione Comunista, Onorina Brambilla Pesce ha ricevuto il diploma del comando alleato di Alexander  e la Croce di guerra al valor partigiano. Nel 2006 è stata insignita della Medaglia d’Oro di benemerenza   dal Comune di Milano. Nel dopoguerra ha fatto parte della commissione femminile della Camera del Lavoro ed è stata dirigente nazionale della FIOM-CGIL.  
Il suo intenso attivismo si è espresso, da sempre, nel mondo dell’Associazionismo resistenziale. Ha fatto parte dell’ANED come ex deportata politica, è stata Presidente dell’Associazione Nazionale Perseguitati Politici,  Presidente onoraria dell’AICVAS, l’Associazione degli ex Combattenti volontari antifascisti nella guerra di Spagna. Nori attualmente faceva parte della Presidenza Onoraria dell’ANPI di Milano, di cui è stata a lungo Vicepresidente, oltre che membro del Consiglio Nazionale.
Intenso e ininterrotto è stato l’apporto di Nori all’attività e alle iniziative dell’ANPI, soprattutto nelle scuole. Nel rapporto con le giovani generazioni dispiegava tutta la sua passione, il suo entusiasmo, la sua carica ideale. E sia Nori  che Giovanni Pesce rinascevano, quasi, nel contatto e nel rapporto con i giovani, che consideravano  elemento decisivo della rinascita nazionale. Erano entrambi profondamente convinti, come noi stessi lo siamo, che la missione dei giovani non è quella di conformarsi  all’ordine costituito, ma di portare in tutta la vita nazionale, come avvenuto negli anni della crisi del regime fascista, la loro carica di rinnovamento, di volontà e di entusiasmo che permetta di affrontare e risolvere i gravi problemi del Paese.

La cerimonia funebre si svolgerà mercoledì 9 novembre nella sala "Di Vittorio" della Camera del Lavoro,
in Corso di Porta Vittoria 43 a Milano alle ore 15,00.
La camera ardente sarà  aperta alle ore 11 di mercoledì 9/11 nella stessa Camera del Lavoro
 h. 15,00 Musica : L'Esercito dell'Ebro. Ribelli    della montagna
Lettura :  Renato Sarti legge dal libro "Il pane bianco"

Franco Giannantoni, curatore del libro autobiografico "Il pane Bianco"
Onorio Rosati, Segretario generale della Camera del Lavoro di Milano
Miuccia Gigante Segretaria presidenza A.N.E.D. nazionale
Roberto Cenati, Presidente A.N.P.I. di Milano e provincia
Bruno Casati, per Rifondazione Comunista
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