martedì 26 marzo 2013

Risposta al Sindaco di Sedriano


Sindaco
A.Celeste
Comune di Sedriano


 Milano, 23 marzo 2013


 Egr. Sindaco

Vogliamo cominciare questa nostra risposta alla sua lettera in oggetto, ricordando nuovamente, che la nostra Associazione fu costituita già nel giugno 1944 dal CLN,   mentre il Nord era ancora sotto l'occupazione nazifascista, fu poi promossa "Ente Morale" con D.L. n. 224  del 5 aprile 1945 come Associazione Ufficiale dei Partigiani Antifascisti. Attualmente abbiamo oltre 120.000 iscritti e siamo presenti in tutta l'Italia.
Aggiungiamo che la nostra Associazione ha uno Statuto e un Regolamento Nazionale ed è strutturata in Comitati Nazionali, Regionali e Provinciali.
I Comitati Provinciali coordinano l’insieme delle sezioni provinciali. Le sezioni attraverso Congressi e Assemblee Annuali eleggono i loro organi direttivi e in queste attività vengono anche vagliate le iscrizioni.
Questo preambolo si rende necessario per spiegare, a chi ne ignora il funzionamento, che la nostra Associazione non si configura come una semplice “bocciofila” di paese, con tutto il rispetto per le bocciofile.

Dopo aver approfonditamente discusso con la nostra Presidenza Provinciale Le precisiamo quanto segue:

  1. L’adesione e il tesseramento all’Anpi hanno le proprie regole nello Statuto e Regolamento sopra citati e l’adesione ai valori dell’Anpi la stabiliscono gli organi direttivi e gli iscritti che possono ricorrere agli organi competenti. Ci permettiamo, quindi, di respingere la sua osservazione se una persona, secondo lei ha o no a che spartire con i valori dell’Anpi, perché è l’Anpi stessa a deciderlo; ancor più se il contenzioso riguarda la sua attività di Sindaco e la professione della nostra iscritta.
  2. La nostra Associazione svolge attraverso le sue sezioni, le attività che per statuto le sono demandate, rapportandosi con le istituzioni con cui viene a contatto senza discriminarle per colore politico. Ad onor del vero è la nostra Associazione ad essere spesso discriminata. A questo proposito lei richiama la proficua collaborazione tra il Comune di Sedriano e la nostra sezione Anpi in occasione del 25 Aprile e del Giorno della Memoria. Bene. Ricordiamo, però, che le collaborazioni in occasione di celebrazioni di Giornate Istituzionali non sono concessioni fatte all’Anpi. Noi pensiamo, al contrario, che l’Anpi mettendo a disposizione della comunità le proprie iniziative, indirettamente, rende un favore all’immagine di un’amministrazione comunale che in ogni caso è tenuta alle celebrazioni.
  3. Le sezioni dell’Anpi, come previsto dallo Statuto fondativo, hanno completa autonomia decisionale e quindi non esiste autorità esterna che può arrogarsi il diritto di  metterne in discussione le decisioni o l’autorità, riconoscendone o no la rappresentatività secondo le proprie convenienze.
  4. Le nostre iniziative sul territorio nazionale, come quelle per la Legalità e contro le infiltrazioni mafiose, fanno parte del nostro "concorrere alla piena attuazione, nelle leggi e nel costume, della Costituzione Italiana, frutto della Guerra di Liberazione, in assoluta fedeltà allo spirito che ne ha dettato gli articoli", non come mera testimonianza storica ma come azione nel presente. Al fatto che, per le gravi vicissitudini che vedono coinvolto Lei e la sua amministrazione, si senta in contrasto con l’azione della nostra Associazione e Lei chieda alla nostra sezione pubbliche scuse, ripudio di un’iscritta ecc. siamo ad affermare, assumendocene la piena responsabilità, la trasparenza e la coerenza nei nostri principi.
  5. L’Anpi è INDISSOLUBILE dal 25 Aprile. Non esiste istituzione che può dividere le due cose. Quando questo è successo nel recente passato, è stato perché le istituzioni (dalla Presidenza del Consiglio ad amministratori comunali) hanno disertato le celebrazioni venendo meno al giuramento di rispetto dei principi Costituzionali.
  6. Per ultimo. Il 25 Aprile si celebra la riconquistata Libertà dal regime fascista e dall’occupazione nazista. Quel giorno si onora quel vasto e plurale movimento chiamato “Resistenza” e le migliaia di giovani e non, morti per darci Libertà e Democrazia.“Coloro i quali, in buona o cattiva fede, stettero sulle posizioni opposte”, come Lei afferma, che invece si battevano contro quei principi di Libertà e che la retorica revisionista si affanna di volta in volta a voler equiparare ai Partigiani, non si ricordano quel giorno.A loro va il rispetto dovuto a tutti i morti  nella giornata del 2 novembre. 

 Distinti saluti                                 Il Direttivo



venerdì 15 marzo 2013

Convegno indetto dall’ANPI Nazionale su iniziativa del Coordinamento Donne


“La violenza e il coraggio” 16 Marzo 2013

La violenza e il coraggio
ANPI LA VIOLENZA E IL CORAGGIO
Donne, Fascismo, Antifascismo, Resistenza
IERI E OGGI
Milano, 16 marzo 2013 – ore 10,00-18,30 Palazzo Marino – Sala Alessi
Programma
                                     Ore 10,00-13,00:
  • Apre Monica Minnozzi, del Coordinamento Nazionale Donne dell’ANPI;
  • introduce Lidia Menapace, docente universitaria, partigiana, componente del Comitato Nazionale ANPI “Le ragioni e gli obiettivi del Convegno”;
  • intervento di Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale dell’ANPI;
  • relazione di Perry Willson, Docente di storia europea contemporanea presso la University of Dundee (Scozia) “Il fascismo contro le donne: l’ideologia, le leggi”;
  • relazione di Dianella Gagliani, Docente di Storia Contemporanea all’Università di Bologna “La scelta della Resistenza: guerra alla guerra e affermazione di diritti”.
13,00 – Break.
14,30 – Ripresa lavori:
  • Relazione di Raffaele Mantegazza, Docente di pedagogia Interculturale – Università Milano – Bicocca su: “Sebben che siete (ancora) donne: espropriazione e resistenza del femminile oggi”;
  • dibattito;
  • conclusioni di Marisa Ombra, Vice Presidente Nazionale ANPI.
Nel corso del Convegno verranno lette citazioni di testi fascisti e testimonianze attinenti i temi in discussione. Mentre il pubblico affluisce: proiezione di immagini, frasi e slogan del fascismo e sulle donne nella Resistenza.
Distribuzione di materiale.

lunedì 4 marzo 2013

Tiberio, la sua storia parla di lotte per il lavoro e la salute, di democrazia e antifascismo. I nostri valori

Rendiamo onore alla memoria di Tiberio, compagno iscritto Anpi, publicando integralmente il Post di Sinistra di Sedriano.


Questa mattina è venuto a mancare il nostro grande amico e compagno Tiberio Paolone. Ha lottato fino alla fine contro la malattia, il "mesotelioma maligno monofasico epiteliomorfo", la malattia che colpisce tutte quelle persone che come lui sono state esposte e hanno respirato l'amianto. Tiberio è stato ucciso dall'amianto. Non ci sono parole per il grande dolore di queste ore. Ci stringiamo forte intorno alla sua famiglia. Tiberio è stato in questi anni il nostro maestro, la sua esperienza e saggezza ci ha guidato giorno per giorno nella nostra attività politica. Noi porteremo avanti le sue lotte contro la riforma delle pensioni, la sua battaglia contro l'amianto e per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori esposti all'amianto.
Di seguito pubblichiamo la sua storia scritta da lui e pubblicata sul sito dell'AIEA (Associazione Italiana Esposti Amianto).
Seguiranno aggiornamenti.
Per Sinistra di Sedriano : Ivan Biondi, Lucio Riosa, Andrea Oldani, Fabio Leone, Erika Innocenti, Gabriele Zenaboni 

Respirare l’amianto. La storia di Tiberio Paolone.


Sono costretto mio malgrado a raccontarvi la mia storia personale ma, non voglio in nessun modo che questa venga interpretata come una faccenda delimitata alla mia persona, purtroppo molti lavoratori esposti non hanno avuto la mia stessa fortuna in quanto deceduti, altri invece sono vittime della depressione e vivono l’attesa della morte come un incubo che gli impedisce di vivere il quotidiano. Altri più fortunati di me, e sono la maggioranza, sono stati colpiti in età avanzata sono già in pensione e si godono fino all’ultimo il calore e l’affetto dei loro familiari, in particolare figli e nipoti.

Sono entrato in ospedale il 14 dicembre del 2010 e sono stato dimesso il 23 dicembre, per farmi passare a casa le feste di Natale, come potete immaginare è stato il periodo più triste della mia vita, sono caduto in una profonda depressione e sono riuscito ad uscirne scrivendo la storia dei miei anni con l’amianto, che in parte condividerò con voi, sono rientrato in ospedale per essere sottoposto ad un intervento chirurgico che oltre a permettermi di tornare a respirare adeguatamente, ha confermato che avevo il mesotelioma maligno monofasico epiteliomorfo. Alla età di 16 anni ho cominciato subito a lavorare lasciando la scuola superiore senza neanche terminare il biennio, In cinque anni compreso l’anno di servizio militare, ho imparato il mestiere di fabbro presso un artigiano.

Purtroppo alla fine del mese non era sempre certo ricevere lo stipendio, alla fine del servizio militare finalmente volevo cominciare a progettare la mia vita, mi convinsi quindi che la certezza dello stipendio era fondamentale e cominciai a cercarmi un altro lavoro.Feci il colloquio alla vigilia di Natale del 1980 alla Fiam (Fabbrica italiana ascensori montacarichi) che nel 1980 contava un migliaio di dipendenti e fui assunto il 13 gennaio del 1981. Dopo pochi mesi venni messo a fare i turni sulla puntatrice singola, fu quello il mio primo contatto con l’amianto attraverso i guanti ed il grembiule di amianto che, erano necessari per quella attività.Nel 1987 mi candidai come delegato sindacale e fui eletto, sempre in quegli anni in seguito alla evoluzione delle normative antincendio il mio contatto con l’amianto divenne molto più consistente, dovevamo produrre le porte taglia fuoco l’insieme di questa produzione a fine turno creava notevole polvere e sfridi di amianto e lana di roccia che si propagavano in tutta l’area di lavoro.

Nei primi mesi del 1988 presi coscienza della pericolosità dell’amianto, convocai nel giro di una settimana una riunione del CDF consiglio di fabbrica,
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