mercoledì 27 novembre 2013

Addio a Raimondo Ricci bandiera dell'antifascismo

L'anziano leader del movimento antifascista ha dedicato la sua vita alla difesa dei valori della Resistenza
Addio a Raimondo Ricci, bandiera dell'antifascismo a Genova. Novantatre anni, tra gli ultimi testimoni del Novecento, già presidente nazionale del'Associazione nazionale partigiani, ha dedicato la sua vita alla difesa dei valori della Resistenza.
Partigano, nelle mani della Gestapo Ricci fu torturato e imprigionato nel campo di concentramento di Mauthausen. Liberato, continua la sua battaglia morale e politica e, in qualità di avvocato penalista, difende i sindacalisti e i militanti comunisti nel dopoguerra.
Presidente provinciale dell'ANPI nel 1969, parlamentare del Partito Comunista Italiano per tre legislature dal 1976, fa parte della commissione di inchiesta sulla P2 e davanti all'irruzione del terrorismo è una delle figure politiche che ha contribuito a costruire quel fronte tra istituzioni e movimento operaio che ha garantito la continuità dello stato democratico. Giurista autorevole sarà anche membro del consiglio di presidenza della Corte dei Conti.
Nell'età avanzata, Raimondo Ricci dedica tutte le sue energie e il suo tempo all'Istituto Storico della Resistenza a cui fu chiamato per ricoprire il ruolo di presidente.
Nonostante 
fosse quasi cieco, viaggia da una parte all'altra dell'Italia, passa da comizio a comizio, affascina i giovani. La sua voce attraversa le piazze e i cuori. 
In qualche misura diventa lui stesso un simbolo.
Raimondo Ricci ha ricoperto la carica di Presidente nazionale dell'ANPI dal 2009 sino al marzo del 2011.
Attualmente faceva parte della Presidenza onoraria dell'ANPI Nazionale.

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