martedì 24 aprile 2012

APPELLO DEL COMITATO NAZIONALE ANPI PER IL 25 APRILE

LA MEMORIA BATTE NEL CUORE DEL FUTURO

L’ANPI fa appello a tutte le italiane e a tutti gli italiani affinché il 25 aprile scendano nelle
piazze a festeggiare la Liberazione, a ritrovarsi uniti e appassionati attorno alle radici
autentiche della nostra democrazia e del futuro: Antifascismo, Resistenza, Costituzione. A
raccontarle a chi non sa o ancora non vuol sapere, ai distratti, agli indifferenti, a chi non
smette di strumentalizzare questo giorno facendone mero strumento di cieca e violenta
propaganda. Vi è stato chi ha attaccato la nostra Associazione e il suo Presidente
Nazionale, con argomenti infondati e inaccettabili e addirittura con insulti e accuse
di “fascismo” su una specifica questione politica fino a sostenere che non
dovremmo celebrare la festa del 25 aprile: facciamola quindi più grande e più
partecipata per ribadire con forza la nostra volontà di contribuire al “riscatto” del
Paese e il significato profondo della guerra di Liberazione e della inedita
partecipazione di tanta parte del popolo italiano.
Ricordiamo che l’unità di forze diverse tra loro, con un impegno e una generosità
straordinari, condusse il Paese fuori dal baratro della dittatura nazifascista, inaugurando
una stagione di grande entusiasmo e rigenerazione civili, destinata ad approdare ad una
Costituzione tra le più avanzate del mondo. E cerchiamo di ritrovare quell’impulso, quel
prendersi per mano, con fermezza e intelligenza, per intraprendere sentieri comuni,
imprescindibili.
Ricordiamo i partigiani, forti di cuore e di coraggio, forti di amor di Patria e di sogno:
democrazia e socialità, col concorso responsabile di ognuno, ogni giorno.
Ricordiamo la loro aspirazione più profonda alla pace, al dialogo, all’uguaglianza, alla
giustizia. Prendiamoci cura della memoria di queste donne e uomini della libertà,
teniamone in vita virtù e tensione morale, difendiamoli dal revisionismo, dalla
strumentalizzazione e dall’indifferenza.

Ricordiamo i tanti militari che dissero no al fascismo risorto dopo l’8 settembre ’43 e per
questo pagarono il prezzo altissimo e tragico della deportazione e della morte. Ricordiamo
tutti coloro che vollero resistere alla sopraffazione, anche senz’armi: la nostra Repubblica
è fondata sul loro sacrificio.
Ricordiamo il contributo del popolo, che tanto diede ai partigiani, nutrendoli, offrendo loro
un riparo, un conforto; spesso restando nell’anonimato e correndo pericoli gravissimi per
sé e per le proprie famiglie.
Portiamo in piazza le “Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana”,
leggiamole, facciamole conoscere, sono il miglior antidoto all’imbarbarimento politico e
sociale.
Portiamo in piazza la parte migliore dei cittadini; quella che non cede al disincanto e alla
indifferenza, quella che è ancora capace di indignarsi di fronte alla decadenza morale ed
alla corruzione diffusa; quella che aspira ad una democrazia vera, fatta di uguaglianza e
socialità. Quella che vuole portare avanti i sogni, le speranze, le attese di tutti coloro che
combatterono e si impegnarono per la libertà.
Sarà così una grande festa di popolo, in cui la memoria si unirà alla riflessione,
all’impegno antifascista, alla volontà di uscire dalla crisi con un avanzamento generale
della nostra società e della democrazia, nella riaffermazione dei valori di fondo della
Resistenza e della Costituzione.
17 aprile 2012

venerdì 20 aprile 2012

25 Aprile e 1 Maggio. Bennet di Sedriano e Il Destriero di Vittuone tengono aperti i loro Centri Commerciali. Un insulto alla Memoria nazionale, alla Dignità del lavoro e ai Diritti dei lavoratori.

Il 25 Aprile, Festa Nazionale della Liberazione,  segna la fine della dittatura fascista, dell’occupazione tedesca e l’instaurazione della “Repubblica Democratica fondata sul Lavoro” sancendone i principi nella Costituzione.
Si ripristinano così libertà e diritti che il Fascismo aveva abrogato compreso il 1 Maggio Festa Internazionale del Lavoro.
Il valore civico delle due giornate dovrebbe essere sottolineato dal clima di Festa e di Memoria,  con l’invito alla condivisione e alla partecipazione. Questi gesti, che il Presidente della Repubblica non smette di ricordarci, vengono oggi vanificati da scelte di natura commerciale, senza rispetto della Memoria ma ancor più della Dignità e i Diritti del mondo del lavoro che è il fondamento della nostra Repubblica.
Facciamo notare che il 1 Maggio non viene celebrato solo nei paesi con regimi autoritari.
Per abrogarlo in Italia ci volle la dittatura fascista, oggi constatiamo, amaramente, che basta la volontà dei dirigenti di  gruppi commerciali.
Non possiamo che sentirci offesi, indignati e condannare duramente questi comportamenti, lesivi anche dei principi Costituzionali su cui si fonda la libera impresa.
A nostro parere è intollerabile la mercificazione della Memoria e dei Diritti.
Un biasimo va anche a quegli  amministratori, che pur non essendo d’accordo e si dicono con le mani legate da provvedimenti governativi, non assumono una posizione di netta condanna che avrebbe un grande valore civico agli occhi della cittadinanza.

Direttivo Anpi Sezione “Carlo Chiappa”
Vittuone/Sedriano

lunedì 13 febbraio 2012

Continuano le iniziative per la Giornata della Memoria. A Vittuone una Mostra e un Concerto.

La Giornata della Memoria è stata ricordata sul territorio del magentino con diverse iniziative coordinate e curate dalle sezioni ANPI.
Le iniziative proseguiranno a Vittuone con la Mostra “Shoah” e “Porrajmos” e il concerto “Si bruci la luna” con Alessio Lega e Guido Baldoni e gli approfondimenti di Giorgio Bezzecchi, memoria storica delle comunità Rom e Sinti in Italia.

Le due iniziative saranno a cura della Sezione Anpi “Carlo Chiappa” e del Circolo ACLI di Vittuone , in collaborazione con la Parrocchia di Vittuone.

La Mostra sarà esposta presso la Sala “ Don Milani ” dell’Oratorio di Vittuone in Via Villoresi dal 15 Febbraio al 19 Febbraio negli orari riportati sulla locandina.
In particolare la giornata del 17 Febbraio sarà dedicata alle scuole che saranno accompagnate nella visita da una giovane studentessa.
Alle classi partecipanti sarà consegnata in omaggio una copia dell’opuscolo contenente la sintesi dell’esposizione.

Il 17 Febbraio ci sarà il Concerto presso il Salone della Sacra Famiglia in via 25 Aprile a cura del Museo del Viaggio “F. De Andre’”.
La conferenza/concerto traccerà un percorso fra musica e parole, un modo di interrogarsi sui pregiudizi vecchi e nuovi , verso un popolo del quale tutti pensano di sapere qualcosa, ma che rimane a volte sconosciuto anche a sé stesso.
Musica e parole per entrare e uscire da miti e stereotipi.
La verità sul popolo Rom non può essere raccontata, la verità è un punto d’incontro, così come questo spettacolo vuole essere un incontro e un confronto fra molte culture, fra molte donne e uomini. È questa possibilità che i nemici dell’umanità vollero cancellare col Porrajmos, il genocidio del popolo Rom, vittima dei campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale. Quella sarà la pagina più nera della storia raccontata.
Ma la memoria è indispensabile, perché l’attualità parla di sgomberi e violenze che richiamano continuamente quel dolore nel cuore del popolo Rom.
Mostra e concerto sono ad ingresso libero.

Teresio Fraviga (presidente ACLI Vittuone)
Vincenzo Capuozzo (presidente A.N.P.I. Vittuone/Sedriano)

lunedì 19 dicembre 2011

Fascismo razzismo e xenofobia: non è questa l'Italia che i Partigiani sognavano


Sono arrivati in dodicimila a manifestare a Firenze in un corteo per dire no al razzismo dopo la strage in cui Gianluca Casseri, estremista di destra, attivista di Casapound, ha ucciso due senegalesi, Modou Samb e Mor Diop, per dopo suicidarsi. 

            In piazza Santa Maria Novella, in molti si sono fermati a pregare.

                           IL COORDINAMENTO ANPI DEL MAGENTINO
     (Magenta, Corbetta, Sedriano/Vittuone, Arluno, Bareggio, Cornaredo/Settimo Mil.)

esprime dolore e indignazione per quanto è avvenuto a Firenze a danno della comunità senegalese, alla quale rivolge i sentimenti di solidarietà di tutti gli iscritti per il vile atto subito dai suoi componenti Samb Modou e Diop Mor, che hanno perso la vita e Moustapha Dieng, Sougou Mor e Mbenghe Cheike, gravemente feriti.

 Riteniamo che episodi di questo genere, al di là degli squilibri mentali di un singolo, sono il risultato di una cultura dell'intolleranza, dell'odio e del razzismo che non può avere cittadinanza in un sistema democratico.

I movimenti politici, che per anni hanno fatto dell’intolleranza e del disprezzo razziale la propria bandiera, i politici che attraverso l’indifferenza qualunquista hanno lasciato germinare il seme della violenza nella società civile, hanno sulla coscienza episodi di questo genere.

 Ancora una volta gridiamo questa non è l’Italia che i Partigiani sognavano”…

 Fascismo, razzismo, xenofobia… mali tremendi che gruppi “neo fascisti” ripresentano ormai quotidianamente in questa Italia malata, ci vedono e ci vedranno maggiormente impegnati a proporre cultura, eguaglianza e giustizia.

Riteniamo non più rinviabile l’intervento della Magistratura per l’attuazione di quanto disposto dalla Costituzione e dalle leggi e di agire come previsto dal nostro ordinamento riguardo a tutte le associazioni che si richiamano a ideologie nazifasciste, portatrici di odio xenofobo e intolleranza.
             Chiediamo a tutta la parte sana del paese vigilanza e agire politico.

lunedì 14 novembre 2011

Il Coordinamento ANPI scrive ai Consigli Comunali del Magentino

                                                            ASSOCIAZIONE  NAZIONALE  PARTIGIANI  D’ITALIA
Coordinamento del Magentino

(Magenta-Cuggiono-Corbetta-Arluno-Vittuone-Sedriano
-Bareggio-Cornaredo-Settimo Milanese)
_____________________________________________


Sig.Sindaco,
Sigg. Assessori,
Sigg. Consiglieri,
dei Comuni di
Magenta -Vittuone - Sedriano - Corbetta - Arluno- Bareggio - Cornaredo - Settimo Milanese
Bernate T.- Boffalora - Mesero - Ossona - Marcallo - Casorezzo - Robecco S/N

Il clima di crescente nazionalismo e le pericolose forme discriminatorie, che si registrano in Europa, come xenofobia, omofobia, razzismo, sessismo, intolleranza religiosa, non hanno risparmiato l’Italia, dove tali manifestazioni si traducono, con più intensa frequenza, in comportamenti palesi, ma anche in forme subdole e talvolta perfino inconsapevoli.

Assistiamo, infatti, un po’ ovunque, da Roma a Napoli, da Milano a Firenze, da Sassuolo a Venezia, a rigurgiti nostalgici di nazifascismo: irruzioni di esponenti di Forza Nuova durante manifestazioni democratiche; muri imbrattati da scritte che si richiamano a slogan fascisti e nazisti; croci celtiche sui monumenti ai caduti; manifesti con fasci littori e camicie nere; un progetto per dedicare una targa a Luisa Ferida; un convegno di tipo fascista, da cui sono emersi simboli e vessilli esecrabili, come quello della X Mas; infine, persino la ricostruzione dell´insegna che accoglieva gli ebrei ad Auschwitz.

Milano e la sua provincia non sono state, né sono immuni da codesti fenomeni. Il nostro territorio neppure.

Anche nei nostri Comuni si sono registrati veri e propri atti intimidatori, manifesti abusivi, attacchi teppistici, muri imbrattati da svastiche, croci celtiche e slogan neonazisti e infine, tentativi di accreditarsi come innocue associazioni.
A tale proposito, è sufficiente navigare in rete, per scoprire a quali personaggi, a quali ideologie e a quale cultura s’ispirano questi gruppi o pseudoassociazioni.

Troppo spesso l’insieme di tali vicende resta avvolto in una sorta d’indifferenza, che induce alla noncuranza.
 Difatti, non si fa più caso ai “messaggi” murali ove compaiono svastiche, oppure con troppa leggerezza si concedono spazi e “accreditamenti” a persone o gruppi di cui sopra, archiviando tali esteriorità come “ragazzate”di “bravi ragazzi” o considerandoli al massimo come “atti teppistici”.

Questa preoccupante situazione deve indurre non solo a serie riflessioni, ma anche a un rinnovato impegno da parte di tutti i cittadini che si riconoscono e operano nell’ambito delle Istituzioni.

L’ANPI ha come compito statutario la trasmissione della memoria e nel proprio agire propone, non il semplice ricordo, bensì una vera e propria strategia della memoria: volta ad approfondire la conoscenza circa le cose, i luoghi, le idee, i fatti, ma soprattutto per rendere vivo l’agire delle persone che furono coinvolte e protagoniste di quella stagione storica.
Memoria senza la quale si rischia di perdere i riferimenti dell’agire democratico. La grande storia, ma anche e soprattutto la piccola storia, quella delle nostre città e dei nostri cittadini, quella che contribuisce a fare riflettere, a costruire un sapere, ad acquisire la consapevolezza specifica di una coscienza civile.
Le nostre sezioni territoriali hanno sempre fatto e continueranno a sostenere la loro parte, non solo chiamando i democratici e gli antifascisti alla vigilanza, ma intensificando le proposte, le iniziative culturali e d’informazione sul nostro territorio.

L’ANPI, tuttavia, ritiene che il compito di contrastare quei fenomeni, che ledono la dignità democratica di una comunità, recando offesa alla Memoria e tentando di rendersi visibili e “legittimi”, attraverso l’indifferenza e la sottovalutazione, spetti innanzitutto a chi rappresenta tale Comunità.

L’assise di cui Voi fate parte, con l’incarico di Consiglieri e Amministratori, come singoli e parti politiche, è di per sé Democratica, poiché ha la sua genesi nella lotta alla dittatura fascista e all’occupazione nazista, quindi nella Resistenza e nella Lotta di Liberazione.
Voi stessi agite e deliberate in nome della Costituzione, che è frutto e sintesi di quella storia, antifascista per sua “costituzione”.

Se esiste un nesso tra il diffondersi di manifestazioni di stampo neofascista e l’indifferenza, chiediamo che questo sia spezzato.

Il Coordinamento A.N.P.I. del Magentino, in virtù di quanto espresso, invita gli amministratori locali a un maggior impegno, per contrastare ogni forma d’intolleranza, violenza e razzismo che si manifesti nel nostro territorio.
Chiede ai singoli Consiglieri e alle parti politiche di appartenenza di attivarsi, affinché, di fronte a questi fenomeni, si agisca con tempestività e con fermezza.


In particolare, ritiene indispensabile che luoghi pubblici, anche se affidati in gestione a privati, non siano utilizzati per ospitare iniziative organizzate da movimenti neofascisti, antisemiti, xenofobi e portatori di politiche discriminatorie e che si richiamino ai disvalori citati.


Coordinamento sezioni ANPI del Magentino



lunedì 7 novembre 2011

La Partigiana "Sandra" ci ha lasciato

La scomparsa di  Nori Brambilla Pesce  

L’Anpi Provinciale di Milano ricorda con commozione ed affetto la partigiana Nori Brambilla Pesce, la cui vita è stata interamente dedicata alla battaglia per gli ideali della libertà, per i valori dell’antifascismo, della Resistenza e allo sforzo per costruire una società più democratica, più libera e più giusta.
Nori proveniva da una famiglia di forti tradizioni antifasciste.
Fin da giovanissima  lavora come impiegata alla ditta Paronitti,
dove ha la possibilità di conoscere l’esistenza di uomini e donne che non si erano mai arresi al fascismo. 
Inizia così la sua maturazione antifascista che si consolida negli anni delle sofferenze cui è sottoposta la popolazione a seguito dell’entrata in guerra dell’Italia  e nel corso degli scioperi del marzo 1943.
Dopo l’8 settembre 1943 entra a far parte con sua madre, tramite Vera Ciceri, dei Gruppi di Difesa della Donna che ebbero un ruolo fondamentale nell’aiutare i soldati allo sbando. Successivamente Nori viene assegnata, come ufficiale
di collegamento, alla 3° Gap guidata da Giovanni Pesce.
Dal maggio 1944 al giorno della sua cattura avvenuta il 12 settembre 1944, partecipa a tutta l’attività della 3° Gap. La sua vita da gappista finisce appunto il 12 settembre 1944, quando a seguito di una spiata, è catturata in piazza Argentina da militi fascisti  in borghese, tradotta alla Casa del Balilla di Monza, dove viene picchiata e torturata su ordine del sergente delle SS Wernig, perché volevano che confessasse dove si trovasse Giovanni Pesce. Condotta nel carcere di Monza, vi trascorre un mese e mezzo, finché non viene trasferita brevemente a San Vittore e poi, a soli ventuno anni, nel campo di concentramento di Bolzano, dove resterà dal novembre 1944 all’aprile 1945.
Lì, nonostante i controlli serrati e le drammatiche condizioni di vita,  riesce a partecipare all’attività di una sezione del Comitato clandestino del CLN. Dopo la Liberazione, Nori Brambilla, torna a piedi, con altri compagni, attraverso la Val di Non, il passo della Mendola e quello del Tonale, a Milano, dove riabbraccerà̀ la famiglia e il “suo” comandante, Giovanni Pesce, medaglia d’oro della Resistenza. Nori e Giovanni si sposeranno il 14 luglio 1945.
Per decenni militante del PCI e poi di Rifondazione Comunista, Onorina Brambilla Pesce ha ricevuto il diploma del comando alleato di Alexander  e la Croce di guerra al valor partigiano. Nel 2006 è stata insignita della Medaglia d’Oro di benemerenza   dal Comune di Milano. Nel dopoguerra ha fatto parte della commissione femminile della Camera del Lavoro ed è stata dirigente nazionale della FIOM-CGIL.  
Il suo intenso attivismo si è espresso, da sempre, nel mondo dell’Associazionismo resistenziale. Ha fatto parte dell’ANED come ex deportata politica, è stata Presidente dell’Associazione Nazionale Perseguitati Politici,  Presidente onoraria dell’AICVAS, l’Associazione degli ex Combattenti volontari antifascisti nella guerra di Spagna. Nori attualmente faceva parte della Presidenza Onoraria dell’ANPI di Milano, di cui è stata a lungo Vicepresidente, oltre che membro del Consiglio Nazionale.
Intenso e ininterrotto è stato l’apporto di Nori all’attività e alle iniziative dell’ANPI, soprattutto nelle scuole. Nel rapporto con le giovani generazioni dispiegava tutta la sua passione, il suo entusiasmo, la sua carica ideale. E sia Nori  che Giovanni Pesce rinascevano, quasi, nel contatto e nel rapporto con i giovani, che consideravano  elemento decisivo della rinascita nazionale. Erano entrambi profondamente convinti, come noi stessi lo siamo, che la missione dei giovani non è quella di conformarsi  all’ordine costituito, ma di portare in tutta la vita nazionale, come avvenuto negli anni della crisi del regime fascista, la loro carica di rinnovamento, di volontà e di entusiasmo che permetta di affrontare e risolvere i gravi problemi del Paese.

La cerimonia funebre si svolgerà mercoledì 9 novembre nella sala "Di Vittorio" della Camera del Lavoro,
in Corso di Porta Vittoria 43 a Milano alle ore 15,00.
La camera ardente sarà  aperta alle ore 11 di mercoledì 9/11 nella stessa Camera del Lavoro
 h. 15,00 Musica : L'Esercito dell'Ebro. Ribelli    della montagna
Lettura :  Renato Sarti legge dal libro "Il pane bianco"

Franco Giannantoni, curatore del libro autobiografico "Il pane Bianco"
Onorio Rosati, Segretario generale della Camera del Lavoro di Milano
Miuccia Gigante Segretaria presidenza A.N.E.D. nazionale
Roberto Cenati, Presidente A.N.P.I. di Milano e provincia
Bruno Casati, per Rifondazione Comunista
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