giovedì 9 dicembre 2021

52° Anniversario della strage neofascista di piazza Fontana

 

Ricordare oggi, a distanza di 52 anni, la strage neofascista di piazza Fontana riveste un preciso significato: mantenere vigile l'attenzione dei cittadini contro i pericoli che la nostra democrazia sta ancora correndo, per il ripresentarsi di movimenti neofascisti, dei quali da anni chiediamo lo scioglimento e per la deriva xenofoba e antisemita che sta investendo l'Europa e il nostro stesso Paese. Risulta ormai storicamente accertata la responsabilità neofascista nella strage di piazza Fontana, così come evidenti sono le connivenze dei servizi segreti dello Stato, i depistaggi e le coperture internazionali. Ma tutto ciò è poco, troppo poco per un Paese civile; troppo poco per poter dire ai giovani che la giustizia non è arrivata a condannare i responsabili di simili tragedie. Il nostro Stato porta su di sé il grave peso di una democrazia non pienamente compiuta, per le stragi impunite, le deviazioni accertate, le vittime a cui non è stata resa giustizia.

martedì 13 luglio 2021

Pastasciutta dei fratelli Cervi 2021

La nostra sezione "Carlo Chiappa" assieme alla sezione "Dario Colombo" di Bareggio, invitano a celebrare il ricordo della Pastasciutta dei Fratelli Cervi, che si terrà presso il Ristoro Gallina Bianca in via Garibaldi 4 a Sedriano, che è anche la sede del Museo del Partigiano Poldino Fagnani, SABATO 24 LUGLIO 2021 alle ore 19.30. Una parte del ricavato sarà devoluta a un progetto a favore della Popolazione Palestinese.


 L’origine della Pastasciutta Antifascista

Il 25 luglio del 1943, a seguito della riunione del Gran Consiglio del Fascismo, Mussolini viene destituito e arrestato. Dopo 21 anni terminava il governo del Partito Fascista. Il Re designò il Maresciallo dell’esercito Pietro Badoglio come nuovo capo del governo.

Nonostante la caduta del Fascismo, la guerra continuava a fianco dei tedeschi: nei giorni successivi l’arresto vi furono numerose sollevazioni popolari; il 28 luglio, a Reggio Emilia, i soldati spararono contro gli operai delle Officine Reggiane facendo 9 morti.

I Cervi non vennero immediatamente a conoscenza della notizia della caduta di Mussolini perché impegnati nei campi, ma fu sulla via del ritorno a casa che incontrarono numerose persone in festa.

Sebbene sapessero che la guerra non era davvero terminata, decisero di festeggiare comunque l’evento, un momento di pace dopo 21 anni di dittatura fascista. Si procurarono la farina, presero a credito burro e formaggio dal caseificio e prepararono chili e chili di pasta.

Una volta che questa fu pronta, caricarono il carro e la portarono in piazza a Campegine pronti a distribuirla alla gente del paese. Fu una festa in piena regola, un giorno di gioia in mezzo alle preoccupazioni per la guerra ancora in corso: anche un ragazzo con indosso una camicia nera (forse era l’ultima rimasta?) fu invitato da Aldo a unirsi e a mangiare il suo piatto di pasta. (fonte: Istituto Cervi)

 


sabato 20 marzo 2021

20 21 Marzo Giornate della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie.

 A Vittuone e Sedriano la ns sezione ANPI "CARLO CHIAPPA", in collaborazione con le associazioni del territorio Binario8 Ceramichevole Legambiente e Storicamente -Museo della Memoria, ha ricordato LEA GAROFALO, testimone di giustizia, uccisa a Milano il 24 novembre 2009 dal marito aderente alla ndrangheta, aveva 35 anni. Lea fu prima strangolata e poi bruciata: doveva scomparire per sempre. 


                                                        

 

 NO A TUTTE LE MAFIE

sabato 23 gennaio 2021

27 Gennaio - Giorno della Memoria

                                                                                  "Scarpette Rosse"

                                                                     C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede
ancora la marca di fabbrica
“Schulze Monaco”.

C’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio
di scarpette infantili
a Buchenwald.

 

Più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald.
Servivano a far coperte per i soldati.
Non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas.

C’è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald.
Erano di un bimbo di tre anni,
forse di tre anni e mezzo.
Chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni,
ma il suo pianto
lo possiamo immaginare,
si sa come piangono i bambini.

Anche i suoi piedini
li possiamo immaginare.
Scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perché i piedini dei bambini morti 
non crescono.                                               

                                                   Joyce Lussu


 

 

                 

             


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...