domenica 20 ottobre 2013
Vittuone: Festa della Madonna del Rosario
Grande successo delle nostre "trottole partigiane".
Oltre alla trottola appena tornita da Paolo, veniva anche consegnata la biografia di un partigiano della zona.
Divertimento, tradizione, cultura e storia.
Non siamo riusciti a soddisfare le notevoli richieste.
Pertanto ci stiamo attivando per fare altre uscite. Magari una domenica mattina.
mercoledì 16 ottobre 2013
16 ottobre 1943 : il rastrellamento del Ghetto di Roma
L’Italia ha una storia ebraica continua e ininterrotta. La Comunità Ebraica di Roma è la più antica d’Europa.
A Roma, all’alba di sabato 16 ottobre 1943, giorno festivo per gli ebrei, scelto appositamente per sorprenderne il più possibile, un centinaio di soldati tedeschi, dopo aver circondato il quartiere, catturarono più di 1000 ebrei, tra cui circa 200 bambini. I prigionieri furono rinchiusi nel Collegio Militare di Palazzo Salviati in via della Lungara. Trasferiti alla stazione ferroviaria Tiburtina, furono caricati su un convoglio composto da 18 carri bestiame. Il convoglio partito il 18 ottobre, giunse al campo di concentramento di Auschwitz il 22 ottobre. Soltanto 17 deportati riusciranno a sopravvivere, tra questi una sola donna e nessun bambino.
A capo dell'operazione vi era il colonnello delle SS, Herbert Kappler. Nessun italiano fu ritenuto abbastanza fidato da Kappler per partecipare all’azione, che venne compiuta dai militari tedeschi.
La Gestapo operò prima bloccando gli accessi stradali e poi evacuando un isolato per volta e radunando man mano le persone rastrellate in strada. I vecchi e i malati furono gettati con violenza fuori dalle loro abitazioni; si videro bambini terrorizzati che si aggrappavano alle gonne delle madri e donne anziane che imploravano invano pietà. Nonostante la brutalità dell’operazione, le grida e le preghiere strazianti, i rastrellati si ammassarono abbastanza disciplinatamente, tanto che – a detta di Kappler - non fu necessaria l’esplosione di alcun colpo di arma da fuoco.
Kappler riferì anche che “l’atteggiamento della popolazione italiana è stato inequivocabilmente di resistenza passiva. Mentre la polizia tedesca irrompeva in alcune case, tentativi di nascondere gli ebrei in appartamenti vicini sono stati osservati per tutto il tempo e in molti casi si crede con successo. La parte antisemita della popolazione non è comparsa durante l’azione, ma grandi masse, in episodi isolati, hanno addirittura tentato di trattenere singoli poliziotti lontano dagli ebrei".
I rastrellati - molti di loro ancora vestiti per la notte - vennero caricati in camion militari coperti da teloni e trasportati provvisoriamente presso ilCollegio Militare di Palazzo Salviati in via della Lungara 82-83; rimasero nei locali e nel cortile del collegio per circa trenta ore, separati per genere e in condizioni assolutamente disagiate.
Tra essi vi fu anche un neonato (morì di lì a poco), partorito il 17 ottobre dalla ventiquattrenne Marcella Perugia.
La verifica dello status dei prigionieri condusse al rilascio di 237 di loro, identificati come cittadini stranieri, compreso uno di nazionalità vaticana, componenti di unioni o famiglie miste, compresi i partner ebrei e altri arrestati risultati di “razza ariana”.
La verifica dello status dei prigionieri condusse al rilascio di 237 di loro, identificati come cittadini stranieri, compreso uno di nazionalità vaticana, componenti di unioni o famiglie miste, compresi i partner ebrei e altri arrestati risultati di “razza ariana”.
Rimase nel gruppo una donna cattolica che eroicamente si dichiarò ebrea (poi si salvò).
L'ANPI RICORDA E ONORA I DEPORTATI DAL "GHETTO" DI ROMA
IN QUESTO DRAMMATICO SETTANTENARIO,
LA CUI CELEBRAZIONE E' ACCOMPAGNATA
DAGLI ECHI DELLA MORTE
DEL TORTURATORE DI VIA TASSO,
COMPLICE NELLA STRAGE DELLE FOSSE ARDEATINE,
IL CAPITANO DELLE SS, ERICH PRIEBKE,
CRIMINALE MAI PENTITO E MAI PUNITO,
CRIMINALE MAI PENTITO E MAI PUNITO,
CHE LASCIA AI POSTERI UN MACABRO "TESTAMENTO",
IN CUI REITERA LE TORTURE E LE ESECUZIONI COMPIUTE,
E, PEGGIO, NEGA L'AVVENUTA ESISTENZA DELLE CAMERE A GAS..
Ringraziamo Betty per l'articolo
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