La mattina del 10 agosto 1944 a Milano, QUINDICI partigiani vennero prelevati dal carcere di San Vittore e portati in Piazzale Loreto, per esser fucilati da un plotone di esecuzione composto da militi fascisti della legione "Ettore Muti".
La pretesa fu un presunto attentato contro un camion tedesco.
Il bando di Kesselring prevedeva che per ogni nazista ucciso dovessero essere fucilati dieci italiani.
In quell'attentato nessun tedesco rimase ucciso, mentre provocò la morte di sei cittadini milanesi ed il ferimento di altri undici.
Alle 06.10 avvenne la fucilazione ed i cadaveri scomposti furono lasciati esposti sotto il sole della calda giornata estiva, coperti di mosche, fino alle ore 20 circa, con un cartello che li qualificava come "assassini".
I militi della Muti impedirono anche ai parenti di rendere omaggio ai defunti.
La pretesa fu un presunto attentato contro un camion tedesco.
Il bando di Kesselring prevedeva che per ogni nazista ucciso dovessero essere fucilati dieci italiani.
In quell'attentato nessun tedesco rimase ucciso, mentre provocò la morte di sei cittadini milanesi ed il ferimento di altri undici.
Alle 06.10 avvenne la fucilazione ed i cadaveri scomposti furono lasciati esposti sotto il sole della calda giornata estiva, coperti di mosche, fino alle ore 20 circa, con un cartello che li qualificava come "assassini".
I militi della Muti impedirono anche ai parenti di rendere omaggio ai defunti.
Nessun commento:
Posta un commento