Mi sia consentito, peraltro, di lasciarvi un messaggio per il futuro,
dettato
dall’esperienza che ho fatto con voi e anche, in qualche modo
dagli
insegnamenti di una lunga vita di impegno e di passioni.
Cercate di essere l’ANPI di sempre, con i suoi valori, le sue tradizioni, la sua
complessa e meravigliosa realtà.
Cercate di resistere alle lusinghe ed alle tentazioni e conservate,
rigorosamente
e pervicacemente, l’autonomia che è – insieme all’identità – il bene più prezioso
di cui disponiamo.
Cercate di mescolare le generazioni e i generi, perché l’ANPI deve essere un
tutto unico anche se fatto di persone di esperienze diverse, in ogni caso,
restando al di fuori da ogni disuguaglianza di genere.
Assicurate la continuità, prima di ogni altra cosa: il futuro ci presenta
prospettive e problemi diversi e spesso nuovi; ma per affrontarli bisogna saper
restare ancorati al nostro grande passato, alle nostre esperienze del dopo
guerra, ai maestri di vita, come Arrigo Boldrini, che questa associazione ha
presieduto per tanti anni dopo il periodo della Resistenza.
Se i tempi sono difficili e se i problemi aumentano o diventano più complessi,
ricordatevi sempre che all’origine della nostra storia c’è stato il coraggio delle
scelte e la forza di volontà di chi è sicuro di avere la ragione dalla sua parte.
In un’epoca in cui sembrano scomparsi, oltre alle ideologie, anche gli ideali,
pensate sempre che, senza ciò che è scritto nei primi articoli del nostro Statuto,
insomma, senza il richiamo ai valori della Resistenza e della Costituzione, non
ci sarebbe davanti a noi alcuna seria prospettiva.
Ai tempi duri ed ai problemi nuovi e più complessi reagite con la volontà, la
ragione e gli ideali che ci contraddistinguono e sono il nostro fondamento.
E
dove non arriva la ragione, scatenate la fantasia; dove la prospettiva sembra
chiusa dentro confini ristretti, scavalcatela con un pizzico di utopia, che è poi
quella che ci ha aiutato a combattere nella Resistenza, a resistere alle
deportazioni e alla violenza.
Non arrendetevi mai, di fronte a nessun ostacolo;
non lo hanno fatto coloro a cui ci richiamiamo sempre con affetto, e non dovete
farlo neanche voi, perché la rassegnazione, la passività, lo scoramento non
appartengono, per definizione all’ANPI.
Coltivate i giovani, non con l’alterigia di chi sa già tutto e non ha nulla da
imparare ma con la modestia di chi pensa che ognuno merita rispetto ed
attenzione, perché da ognuno – quale che sia l’età o il genere – c’è sempre
qualcosa di nuovo da imparare e da scoprire. Aiutate i giovani a formarsi ed a crescere, non con la bacchetta del maestro ma
con la mano ferma, dolce del padre o del fratello.
E’ con questo spirito che dovete affrontare un futuro denso di nuvole, senza
scoraggiarvi mai, senza rinunciare a nulla della nostra tradizione e dei nostri
valori, ma adeguandoli in modo che ci mettano in grado di superare ogni
ostacolo.
Qualunque cosa accada, siate orgogliosi di essere membri dell’Associazione
Nazionale Partigiani d’Italia, eredi di chi ha sofferto e combattuto per la libertà;
e ricordatevi sempre che di questa gloriosa eredità bisogna essere degni, non
solo e non tanto per il bene della nostra Associazione, ma per il bene e il futuro
del nostro Paese.
In un suo bel libro, intitolato, non a caso, “Non è il Paese che sognavo”, il
Presidente Ciampi (che era stato partigiano), faceva considerazioni molto
sconfortate (ma davvero ancora oggi assai attuali), su un Paese “confuso e
smarrito”, “imbarbarito nella vita pubblica e nel vivere civile”, “proteso troppo
spesso verso l’interesse personale anziché verso l’interesse comune”. Pur di
fronte ad un quadro simile, Ciampi non si arrendeva e preferiva richiamarsi ad
una famosa frase dei fratelli Rosselli “non mollare”, spiegando “sta in voi
volgere in positivo le difficoltà di questi tempi”.
Un insegnamento prezioso, arricchito col richiamo ad una bellissima frase di un
poeta antico (Ovidio) che diceva così: “il creatore ha creato gli animali con la
faccia prona, ma agli uomini comandò di guardare eretti il cielo e di volgere lo
sguardo verso le stelle”.
Ne traggo spunto per dirvi: schiena diritta, sguardo verso le stelle, con dignità e
speranza, e conquisterete, come tanti anni fa, i nostri combattenti per la libertà,
un futuro democratico e antifascista.
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