Da un anno a
questa parte parlare e/o sparlare dell’Associazione Partigiani d’Italia sembra
essere diventato lo sport preferito di molti anche a livello locale.
Ormai non si
contano gli articoli con titoloni che parlano di:“guerre” tra sinistra e Anpi
che poi a leggere niente hanno a che vedere con l’articolo e men che meno con
Anpi; dichiarazione di politici che citano Anpi senza che forse sappiano cos’è
e cosa fa; post che raccontano storie della nostra associazione in modo
acritico e standosene a dovuta distanza; battibecchi tra partiti e istituzioni
in cui Anpi viene di volta in volta ora biasimata ora elogiata.
In tutto
questo mai nessuno si è premurato di sentire la nostra Associazione,
dimostrando così che “metterla in mezzo” era solo un pretesto o per enfatizzare
una notizia o per dare un po’ di peso a qualche dichiarazione o semplicemente
per aprire una polemica.
Risultato:
cattivo giornalismo, pessima politica, denigrazione dell’Anpi.
Cos’è
l’Anpi, quali scopi si prefigge, in che modo si legittimano i propri organismi
dirigenti, quali campagne conduce, convegni, rapporti con le istituzioni,
statuto, regolamento ecc. sono tutte notizie pubbliche e facilmente reperibili.
Qui come risposta
definitiva al cattivo giornalismo, alla pessima politica e contro ogni
denigrazione, diciamo che, noi al di là dei compiti e ruoli delineati da
statuti e congressi, ci sentiamo investiti della pesante eredità morale che il nostro
Presidente Nazionale Carlo Smuraglia ci ha consegnato nel suo MESSAGGIO durante il passaggio di consegne con Carla Nespolo
eletta nuova Presidente Nazionale Anpi, e di cui molto modestamente cerchiamo di
essere degni.
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